|
Beniamino
Gigli
|
Brano scritto nel 1935 da due autori napoletani, il paroliere Domenico
Furnò e l'illustre Eugenio De Curtis. La canzone, un valzer
lento con echi di melodramma, fu lanciata addirittura da Beniamino Gigli
nel film omonimo, diretto da Augusto Genina e girato ad Amburgo, in Germania.
Il 45enne Gigli, alle prese con la prima delle sue numerose esperienze
cinematografiche, interpretava (inevitabilmente) un tenore che riconquistava
l'amata grazie alla sua voce e a tale canzone.
Il successo fu pressoché unanime - si ricordi che molta gente non
aveva mai visto il cantante, che all'epoca aveva ereditato il "trono"
di Caruso: ci fu anche qualche punta di fanatismo (un'ammiratrice scrisse
al suo beniamino di aver visto il film 76 volte in un mese). Tuttora la
pellicola è una dalle più apprezzate dagli ammiratori del
cantante: la trama è piuttosto prevedibile, ma anche una traccia
sonora con tutti i limiti dell'epoca mostra un Gigli in grande forma:
durante il film propone il brano tre volte (in un caso anche con l'accompagnamento
di De Curtis), scegliendo ogni volta un approccio diverso, a sottolineare
la sua duttilità vocale e la sua padronanza del "chiaroscuro".
'Non ti scordar di me' in questi anni è diventata uno 'standard'
presente nel repertorio di molti tenori: Carlo Bergonzi l'ha eseguita
come brano di commiato dalla Scala, e Luciano Pavarotti la esegue pressoché
regolarmente - ricavandone anche uno dei suoi tipici duetti in occasione
di un concerto della serie "Pavarotti International", facendosi
accompagnare dalla cantante pop Vanessa Williams (1998). Il pezzo si presta
in effetti anche ad arrangiamenti più moderni, come ha dimostrato
Sergio Leonardi, che nel maggio 1968 l'ha riportata in hit-parade in una
versione quasi "beat".
|